🏅 Intervista agli ideatori della Combat Rescue League Italia. Costruire una disciplina. Formare una rete. Prepararsi alla sfida.

Il soccorso tattico entra nel mondo del softair come disciplina sportiva. Non è solo gioco: è tecnica, strategia, competizione.
Benigno Di Marco e Roberto De Grandi raccontano il progetto che unisce competizione e preparazione operativa
🎙️ Ufficio Stampa ASC: Come nasce l'idea della Combat Rescue League Italia?
Benigno Di Marco: L'idea nasce dalla volontà di portare nel mondo del softair una dimensione più tecnica e formativa, legata al soccorso tattico. Non abbiamo inventato nulla, ma abbiamo adattato protocolli internazionali come il TECC e il TCCC a un contesto sportivo e simulativo. Volevamo creare un circuito dove la competizione si fondesse con la preparazione operativa.
Roberto De Grandi: Esatto. Il softair è già un terreno fertile per scenari realistici, ma mancava una struttura che valorizzasse il soccorso in ambiente ostile come vera e propria disciplina. La Rescue League è il ponte tra gioco, sport e simulazione.
Qual è l'obiettivo della Rescue League?
Benny: Far crescere una disciplina sportiva che unisca tecnica, strategia e spirito di squadra. Ogni partecipante si mette alla prova in scenari complessi, dove la preparazione conta quanto la velocità e la precisione.
Roberto: E creare una community sportiva. Una lega dove ci si confronta, ci si allena e si compete con passione. Non è solo gioco, è sport con regole, punteggi e obiettivi chiari.
💬 La scelta sportiva: una sfida che ci appassiona
Benny: Abbiamo scelto di dare alla Rescue League una connotazione sportiva perché crediamo che lo sport sia il terreno ideale per misurarsi, crescere e superare i propri limiti. Non è una strada facile: richiede regole chiare, impegno costante, allenamento e spirito competitivo. Ma proprio per questo ci appassiona. Le cose semplici non ci interessano. Vogliamo che ogni partecipante senta il peso della sfida e la soddisfazione di averla affrontata con determinazione.
Roberto: Il soccorso tattico, portato nel softair come disciplina sportiva, diventa un gioco serio. Ogni scenario è una prova, ogni gara è un'occasione per migliorarsi. E quando la fatica si unisce alla tecnica, nasce qualcosa di unico. È lì che la Rescue League trova la sua vera identità.
🧠 Come si svolgono le competizioni?
Benny: Le gare sono strutturate in scenari realistici: incidenti, evacuazioni, ambienti ostili. I team devono intervenire seguendo protocolli di soccorso tattico, con punteggi basati su precisione, tempi e sicurezza.
Roberto: Ogni evento è anche un momento formativo. Prima della gara c'è sempre un briefing tecnico e momenti di confronto tra i partecipanti. L'obiettivo è crescere insieme, gara dopo gara.
🧭 A chi è rivolta la Rescue League?
Benny: A tutti gli appassionati di softair e simulazione tattica. Non servono titoli o background specifici, solo voglia di imparare, allenarsi e competere.
Roberto: Chiunque abbia passione per il softair e interesse per il soccorso tattico sportivo può partecipare. La Rescue League è inclusiva, formativa e divertente.
🚀 Progetti futuri?
🛠️ Cosa stiamo facendo
Stiamo definendo regolamenti sportivi chiari e condivisi
Progettiamo scenari di gara tecnici e coinvolgenti
Organizziamo eventi formativi e briefing pre-gara
Costruiamo una rete nazionale di ASD che condividano valori e obiettivi
🚀 Guardando avanti
Il confronto con le realtà europee arriverà, ma solo quando saremo pronti. La strada è tracciata: formare, competere, crescere. La Rescue League Italia è più di un progetto: è una visione sportiva che prende forma.